Santa Inés de Montepulciano por Ermes Dovico
LA STAMPA CHE TIFA PER LA MORTE

Un macabro comitato di benvenuto

La squallida cerimonia di benvenuto al cittadino italiano Alfie Evans viene celebrata dall’immancabile Repubblica, con la trasversale compiacenza di molti altri maitre à penser del cattolicesimo convenzionale. Un pretesto per rinfacciare la mancata legge sullo ius soli e offendere l'esercito di Alfie come un'Armata Brancaleone. 

Editoriales 24_04_2018

La squallida cerimonia di benvenuto al cittadino italiano Alfie Evans viene celebrata dall’immancabile Repubblica, con la trasversale compiacenza di molti altri maitre à penser del cattolicesimo convenzionale. In fondo, che sarà mai la cittadinanza per questo piccolo suddito di sua maestà quando a migliaia sono i bambini ai quali non vogliamo concedere lo ius soli? Alfie ancora non lo sa, ma il Paese che per grazia divina e politica potrebbe salvarlo dal boia della sua patria, è capace di dividersi anche sulla sacralità della vita che nella stanza dell’Alder Hey hospital si sta mostrando al mondo come un ostensorio vivente.

Eccola dunque Michela Marzano, gran sacerdotessa del conformismo opportunista che usa il dolore e la sofferenza alla bisogna traducendolo in moneta politica, senza curarsi di un uomo che geme e soffre perché vede il suo bambino reietto da tutti e ostaggio di uno Stato totalitario che ha deciso quale è il suo bene. Eccola, definire un pasticcio italiano quella che in realtà è una mossa umanitaria nei confronti di un bambino che in questo momento vogliono far morire di fame, sete e soffocamento nella patria di quelle pseudo libertà che la Marzano eleverebbe a diritto primordiale. Una scusa buona per rimproverare l’assenza di una legislazione sullo Ius Soli, dimenticando però che Alfie è un prigioniero di sua maestà, e pazienza se le leggi inglesi dicono il contrario, è un dato di fatto.

Ma è un vizio che sta iniziando a serpeggiare. Anche un noto blog vaticano, considerato molto vicino alle sacre stanze, come il sismografo, non ha perso occasione per strumentalizzare la vicenda in chiave politica dimenticando anch’egli la abissale differenza che passa tra Alfie e qualunque richiedente asilo per ragioni economiche.

I tanti bambini che approdano sul nostro suolo sono, ahiloro, migranti economici. Vogliamo spiegare alla Marzano e compagnia la differenza giuridica, morale e sociale? O la diamo per scontata visto che sicuramente la riconoscono anche loro?

Ma è chiaro che la Marzano fa il tifo per i medici e i giudici inglesi, sennò non potrebbe mai dire frasi come questa: “E’ incomprensibile che si pensi di far venire un bambino che dipende solo dall’accanimento terapeutico”. Falso e in malafede, dato che Alfie respira da solo da dieci ore, contro quindi ogni previsione medica. Ma si vede che la Marzano ha vergato il suo articolo quando ancora il giudice non aveva reimposto il distacco del ventilatore e poi se ne sarà andata placida a letto incurante delle migliaia di suoi connazionali che invece hanno passato la notte in bianco pregando, vegliando e segnando a caratteri indelebili sul muro le ore di respirazione autonoma.

Chissà come deve essersi svegliata stamattina nell’apprendere che Alfie è ancora vivo e lotta? Con un fastidio che sa di intralcio.

E chissà come deve sentirsi oggi quell’inviato di Repubblica che, incurante di un popolo che da mesi, e sottolineiamo mesi, è a fianco di Alfie, Thomas e Kate, definisce l’esercito di Alfie una veemente armata Brancaleone. Tipica stizza snob del cronista di sinistra, per il quale il popolo va esaltato solo se viene aizzato dai potentati economici che tanto piacciono a Repubblica. Se il popolo scende in strada per difendere il diritto alla vita, allora si può trattarlo come una pezza da piedi qualunque.

Anche lui stamattina avrà appreso che Alfie respira da solo. E chissà se forse non si sarà chiesto se quell’armata Brancaleone in preghiera non abbia la sua dose di responsabilità in questo fatto prodigioso che ci richiama alla speranza e non alla morte che certi cronisti invece senza ammetterlo stanno assecondando.