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L'amore dei giovani al tempo dei Baci perugina
Una ricerca dell'Università Cattolica su giovani tra i 14 e i 25 anni mette in mostra la tendenza a ridurre l'amore a pura emozione.
Actualidad
14_02_2011
L’amore per i giovani è un Bacio perugina: lo scarti, lo mangi in un boccone, ne assapori la dolcezza, leggi il cartiglio e forse un po’ ti commuovi, e poi dopo cinque minuti te ne sei già scordato e aspetti un altro bacio. Questa in sintesi è l’idea che hanno i giovani sull’amore a leggere i dati di una recente indagine dal titolo “Il valore della vita dei giovani”, effettuata dalla Cattedra di Sociologia Generale dell'Università Cattolica di Milano e dalla Fondazione ESAE e che ha intercettato gli umori di 350 ragazzi tra i 14 e i 25 anni della provincia di Novara.
Un amore dunque che manca di progettualità a due, caratteristica invece propria del matrimonio, un amore che vive del carpe diem e che infatti dura la breve vita di un’emozione. L’amore non è più associato a grandi desideri – i sociologi ci sconfortano dicendo che i ragazzi non sognano più – ma si consuma appariscente e fulminante come un fuoco di artificio. E’ dunque il primato del sentimento: amare è sentire, è provare la gratificante sensazione epidermica che qualcuno ti desidera e corrisponde al tuo affetto. L’amore così inteso è altro dall’essere sposati: la maggioranza degli intervistati, il 44%, infatti sostiene che non è vero che l’amore eterno è solo quello tra due persone sposate. Anche chi convive e non vuole un rapporto definitivo può amarsi: per il 70% la convivenza è cosa buona perché è un po’ come quando desideri acquistare un’auto e vai a provarla dal concessionario per verificare se non ha difetti, se fa per te. E il giorno che esce un modello nuovo, beh basta rotamare il convivente, pardon l’auto.
Il matrimonio, si badi bene, è ancora apprezzato come istituzione (43%) ma è sempre più inteso come strada inevitabile dal sapore un po’ borghese: guscio vuoto da riempire con molto affetto. Se questo finisce anche il matrimonio deve finire. Ed infatti il 49% degli intervistati è a favore del divorzio.Un secondo motivo degli sbandamenti appena descritti è la mancanza di donazione gratuita e totale. Il rapporto a due si trasforma non di rado in una partita a poker. Si puntano le proprie fiches sul tavolo della vita di coppia nella speranza di vedere crescere il gruzzoletto di interessi e gratificazioni personali. E se la partita si mette male allora si passa la mano.
Ma oggi è la festa degli innamorati ed è quasi doveroso chiudere con una bella frase sull’amore, che prendiamo a prestito da San Giovanni della Croce: “Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore”. La frase giovannea è certo che mai comparirà nei cartigli del celebre bacio cartastagnolato perché ha un basso indice di zuccherosità, ma siamo altrettanto certi che sarebbe piaciuta assai al collega San Valentino.